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dai GIORNALI di OGGIALITALIA, CAI diventa ALITALIA 2008-12-31 |
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il SOLE 24 ORE
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http://www.ilsole24ore.com2008-12-31
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2008-12-31 "Alitalia-Air France, c'è l'accordo" Secondo "Mf", la firma arriverà entro il 12 gennaio: "Il vettore franco olandese al 25% del capitale" * NOTIZIE CORRELATE * Cai cambia nome, ora è Alitalia (30 dicembre 2008) MILANO - Accordo raggiunto tra la nuova Alitalia di Roberto Colaninno e Air France-Klm per l’ingresso dei francesi nella compagine azionaria della nuova compagnia aerea come partner internazionale. Lo sostiene "Mf", sottolineando che "ormai la firma è poco più di un dettaglio e arriverà tra l’8 e il 12 gennaio", perché l'intesa "è stata raggiunta nella lunga conference call di martedì 23 dicembre tra Colaninno e Sabelli da una parte e Jean-Cyril Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon dall'altra, con l’assistenza degli avvocati dello studio Erede, Bonelli e Pappalardo". AL 25% - "Un lungo confronto - aggiunge il quotidiano finanziario - che ha permesso di stendere l’ossatura del contratto che porterà Air France-Klm al 25% del capitale della nuova Alitalia, con un esborso complessivo di 310 milioni (270 milioni di costo delle azioni più un premio di altri 40 milioni)". "FAVORITO" - Nessuna conferma ufficiale all'indiscrezione, anche se fonti di Cai (che nel frattempo ha cambiato nome in Alitalia) ammettono che il vettore franco olandese tra i candidati potenziali è quello favorito. Da Air France arriva un secco "no comment".
31 dicembre 2008
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2009-01-01 Un'intesa di massima sarebbe stata raggiunta nelle ultime ore del 2008 Rimangono da limare alcuni dettagli tecnici, la firma nei prossimi giorni Alitalia-Air France, l'accordo c'è A Parigi il 25% della compagnia di ETTORE LIVINI Alitalia-Air France, l'accordo c'è A Parigi il 25% della compagnia Sarà Air France il partner internazionale della nuova Alitalia di Roberto Colaninno. Un'intesa di massima tra le due parti sarebbe stata raggiunta nelle ultime ore del 2008. Parigi, secondo fonti vicine alla trattativa, dovrebbe rilevare il 25% della compagnia di bandiera italiana per un prezzo di poco superiore a 300 milioni, pari a una valorizzazione dell'intera società di 1.200 milioni circa. Già 150 in più di quelli versati dalla Cai al commissario straordinario Augusto Fantozzi per rilevare gli asset operativi del gruppo. L'accordo definitivo sarà firmato nei prossimi giorni, dopo che saranno limati gli ultimi dettagli tecnici, mentre i vertici della Cai hanno cancellato l'appuntamento previsto per i prossimi giorni con Lufthansa. A questo punto è molto probabile che l'Alitalia possa decollare il prossimo 13 gennaio, primo giorno dell'era Colaninno, con a bordo anche il partner francese. Air France aveva presentato una prima offerta per Alitalia già nel corso dell'asta aperta quasi due anni fa dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. A inizio 2008 aveva aperto un negoziato in esclusiva con il Tesoro, salvo poi fare marcia indietro in primavera sia per le resistenze sindacali che per il "no" di Silvio Berlusconi a un'intesa con Parigi. Uscita dalla porta, ora la compagnia transalpina rientra dalla finestra, mettendo a disposizione di Alitalia il suo capillare network intercontinentale gestito sia con la propria livrea che con il marchio di Klm. (1 gennaio 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2008-12-30 La Cai cambia nome, torna l'Alitalia È tornata l’Alitalia. Dopo mesi di polemiche e proteste, dopo il fallimento, la grande novità della compagnia di bandiera è che è ancora la stessa. Almeno nel nome. La Cai, infatti, ha dato il via libera al cambio di intestazione della società. E così, davanti a un avvocato milanese, si è consumata la rivoluzione che non c’è. O meglio, che ha riguardato solo chi ha perso il lavoro. Racconta Salvatore Mancuso, vicepresidente della ormai ex-Cai: "Abbiamo cambiato il nome, la ragione sociale. Dal 13 gennaio diventerà operativa la nuova Alitalia". Ma il nome è Nuova Alitalia, gli chiedono? No: "Alitalia, Alitalia", risponde lui. Insomma a quanto pare il marchio della nostra bistrattata compagnia di bandiera deve ancora valere qualcosa, se i nuovi azionisti hanno deciso di lasciarlo così com’è. La paura è che oltre al nome, i nuovi azionisti vogliano mantenere anche gli spropositi del passato. A cominciare dal costo dei biglietti. Avverte il presidente dell' Antitrust Antonio Catricalà: "Cai non può immaginare di fare le tariffe come vuole. Se le tariffe saranno aumentate in maniera irragionevole e l'aumento non verrà giustificato in maniera adeguata, apriremo le procedure previste dalla legge". 30 dicembre 2008
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2008-12-31 Alitalia, Mf: "Raggiunto accordo con Air France per 310 milioni" 31 dicembre 2008 Assemblea Cai, torna il nome Alitalia: voli dal 13 gennaio Piano voli di Alitalia: Fiumicino-Malpensa 13 a 3 RADIO24 / Catricalà sull'Alitalia Sarebbe stato raggiunto un accordo tra la nuova Alitalia di Roberto Colaninno e Air France-Klm per l'ingresso dei francesi nella compagine azionaria della nuova compagnia aerea come partner internazionale. Lo sostiene Mf, sottolineando che "ormai la firma è poco più di un dettaglio e arriverà tra l'8 e il 12 gennaio", perchè l'intesa "è stata raggiunta nella lunga conference call di martedì 23 dicembre tra Colaninno e Sabelli da una parte e Jean-Cyril Spinetta e Pierre-Henri Gourgeon dall'altra, con l'assistenza degli avvocati dello studio Erede, Bonelli e Pappalardo". "Un lungo confronto - aggiunge il quotidiano finanziario - che ha permesso di stendere l'ossatura del contratto che porterà Air France-Klm al 25% del capitale della nuova Alitalia, con un esborso complessivo di 310 milioni (270 milioni di costo delle azioni più un premio di altri 40 milioni)".
Piano voli di Alitalia: Fiumicino-Malpensa finisce 13 a 3 di Marco Alfieri 30 dicembre 2008 Dedicato "A chi cerca una nuova partenza...". Con la "A" che richiama la tradizionale pinna tricolore Alitalia. Perché il paradosso è che la vecchia scarburata Magliana, dopo il breve interregno Cai, da domani tornerà a chiamarsi, appunto, Alitalia. E' uno dei punti all'odg dell'assemblea Cai di stamattina a Milano. Bruxelles all'inizio voleva imporre la rivisitazione del logo per segnare la discontinuità tra vecchia e nuova compagnia, ma alla fine le difficoltà legate alla modifica della sigla Iata Az, hanno aperto la strada al più classico dei ritorni all'antico. É bastato aprire i giornali di ieri per accorgersene. Nell'ultima pagina dei principali quotidiani campeggiava il lancio pubblicitario della nuova Alitalia. "Il 13 gennaio – recita l'inserzione – dall'unione di Alitalia ed Air One, nasce la vostra nuova compagnia aerea. Forte dei valori della migliore tradizione aeronautica italiana, di un nuovo e ampio network di collegamenti e di una flotta moderna ed efficiente". Dal 13 gennaio, dunque, "è operativo il nuovo programma di voli, acquistabili da subito". Il che significa che alla fine di un lungo gioco dell'oca la Magliana tornerà alla casella di partenza, quanto a nome, logo e, probabilmente, a partner internazionale (Air France). In mezzo, un complicatissimo risiko con tanto di gravoso accollo (circa 1,5 miliardi di sola bad company) caricato sulle spalle dei contribuenti italiani e di supervalutazione di Air One (790 milioni di fair value), specie se rapportata ai 1.052 milioni pagati da Cai per l'acquisto delle attività di Alitalia che, ripulita dai debiti, ha un fatturato di 5 volte il gruppo di Carlo Toto e in pancia ricchi slot sui principali scali europei. Ma è chiaro che su Colaninno e sulla valutazione finanziaria (a meno Toto non avrebbe venduto), ha pesato il pressing di Intesa San Paolo, decisa a rientrare dai crediti vantati verso Air One, che stavano diventando un problema per la banca guidata da Corrado Passera. Dal 13 gennaio, quindi, il network sarà unificato: 70 destinazioni di cui 23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali per un totale di 670 voli al giorno (nel gennaio 2008 ne facevano 1.050). Nel dettaglio, il nuovo operativo prevede 66 destinazioni da Fiumicino: 21 domestiche, 32 internazionali, 13 intercontinentali. 35 da Milano di cui 11 domestiche (6 da Linate e altre 5 spalmate tra Malpensa e il Forlanini), 21 internazionali (7 da Linate, quella sul Parigi CdG operata da entrambi gli scali, e 13 da Malpensa) e 3 intercontinentali dallo scalo varesino. E 23 dalle altre 4 basi regionali (6 da Torino, 4 da Catania, 10 da Napoli e 3 da Venezia), "per consentire - da piano industriale - collegamenti più rapidi in e dall'Italia". Anche se proprio ieri, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, ha scritto una lettera di fuoco all'Enac: "i due vettori insieme garantivano 16 voli, il nuovo operativo Cai solo 9, così non va affatto". Su Malpensa per ora è lo stesso, al di là della faccia scura del fronte nordista. Rispetto al piano Fantozzi inaugurato il 14 novembre, che già tagliava ulteriormente rotte e voli rispetto al de-hubbing di Maurizio Prato, dal 13 gennaio gli intercontinentali passano da 20 misere frequenze settimanali (Az+ Ap) ad appena 13 (7 New York, unico collegamento giornaliero garantito, 3 Tokyo e 3 San Paolo). L'integrazione, infatti, cancella il Malpensa-Chicago quotidiano operato da Air One. Così per volare italiano sulla città di Obama, d'ora in poi bisognerà partire da Roma. Il fatto poi che le tratte su Parigi restino spalmate sui due scali milanesi fa pensare che il partner sia proprio Air France (che diventerebbe primo socio al 25%). I francesi sono già partner Alitalia dal 2001 e c'è un coordinamento nei voli Italia-Francia: smontarlo costerebbe troppo tempo e denaro. La stessa richiesta dei vertici Cai di riequilibrare la spartizione degli utili delle tratte comuni (specie il feederaggio di traffico italiano sul CdG), è un altro segno che porta dritti al matrimonio con Parigi. Resta invece aperto l'intricatissimo dualismo Milano-Roma. "A Malpensa ci saremo se Linate opererà come city airport", è il mantra ufficiale del duo Colannino-Sabelli. Non a caso l'ultimo aggiornamento al piano industriale Cai ipotizzerebbe il ritorno su Milano di 14 voli a lungo raggio (fra gli altri il Miami, il Chicago, lo Shangai e l'introduzione del Rio de Janeiro e del Pechino), solo nel caso il governo si accordasse con l'Ue per ridimensionare il Forlanini (che per ora resta centrale nel business Cai). Se Linate dimagrisce, tutti i prossimi incrementi sul lungo raggio verranno messi a Malpensa, abbozzano ecumenicamente fonti Cai. Altrimenti, il network in vigore (13 rotte da Fiumicino e solo 3 da Malpensa) è definitivo. Nel frattempo, proseguono gli incontri sindacati-Cai sul re-impiego del personale navigante. Al centro dei negoziati i criteri di assunzione, anche se Anpac continua a criticare la scelta di far sedere al tavolo quattro sigle (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl) che controllano nemmeno 200 piloti su oltre duemila. "Non mi è piaciuto non aver potuto autorizzare la fusione Alitalia-Air One", ha invece spiegato a Radio 24 il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. In ogni caso, "Cai non può immaginare di fare le tariffe come vuole". Se lo farà, "apriremo le procedure di legge", tassativo. Perchè è vero che il Governo ha sospeso l'antitrust sull'acquisizione, "ma la vigilanza su eventuali abusi di posizione dominante resta intatta". Almeno sulla carta…
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